L’iniziativa si chiama “Bollette in Vetrina”, e serve a mettere in luce la situazione di crisi a cui le imprese stanno facendo fronte.
Si tratta di una iniziativa di Fipe-Confcommercio, con l’intento di enfatizzare a grave situazione di crisi a cui tutta Europa sta assistendo. Le bollette di gas e luce risultano essere triplicate rispetto ad un anno fa. Oltre alla situazione di pandemia, iniziata nel 2020, ad aggravare ancora di più la situazione la guerra tra Russia e Ucraina.
L’operazione vuole mostrare ai cittadini e ai clienti la situazione a cui le imprese devono far fronte. L’iniziativa si chiama “Bollette in Vetrina”. Nei prossimi giorni, i gestori delle attività riceveranno una cornice da appendere nei propri locali, in cui inseriranno le bollette di gas e luce.
Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe: “Questa iniziativa ha l’obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po’ di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti. Con aumenti dei costi dell’energia del 300% si lavora una pistola puntata alla tempia. Se il Governo non interviene o si agisce sui listini o si sospende l’attività. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare.
E continua: “Per questo Fipe ha chiesto al Governo di potenziare immediatamente il credito di imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore. Un credito di imposta del 15% per l’energia elettrica non è assolutamente adeguato agli extra costi che le imprese stanno sostenendo ora. Occorre però fare presto, altrimenti si rischia di innescare una spirale inflazionistica destinata a gelare i consumi”.
Urge un intervento
In una nota congiunta, Fipe-Confcommercio e Federazione italiana cuochi hanno lanciato un allarme. “Senza un intervento immediato della politica per calmierare le bollette di gas ed energia elettrica, è da subito a rischio chiusura almeno il 10% delle imprese della ristorazione. In particolare quelle piu’ giovani e meno patrimonializzate”.
Infine conclude: “Tutti i settori produttivi del Paese sono in ginocchio a causa del caro energia che sta interessando l’intera Europa. Ma se le imprese a monte della filiera riescono a scaricare gli extra-costi sugli altri anelli della filiera, bar e ristoranti non possono farlo con facilità perché i consumatori non sono imprese. Occorre, come chiediamo da tempo, un intervento per potenziare il credito di imposta sui consumi di gas ed elettricità portandolo al 50% per coprire almeno in parte gli insostenibili aumenti di oggi”.